dramaQueen · lasciami leccare l'adrenalina

avere 137 anni e non sentirli

e sono trenta.

la giovinezza è ufficialmente andata.

si presuppone che ormai io sia in possesso di un certo grado di maturità e serietà,
cosa che mi sembra lontana millemiglia,
ma ok.
mia madre ci tiene a farmi sapere che a 30anni lei è rimasta incinta di me, la sua SECONDA figlia,
della serie ‘bambina vedi che sei già pazzescamente in ritardo’.
ma io zero, la cosa non mi tocca minimamente e questo pensiero è lontano da me anni luce.

sono trenta.
il numero tre e il numero zero sono miei cari amici, come l’uno e il sette,
perciò confido nel fatto che sarà il mio anno, finalmente.
che poi io non è che desidero il mondo,
ma giustogiusto un lavoro che non sia schiavismo
e il non rimanere bloccata con la schiena ogni treperdue,
già così potrei arrivare a definirlo un anno fantastico, – per dire – le mie massime aspirazioni.

ma se devo essere sincera ..ho messo da parte la mia avversione per le liste per compilarne ben due
– trenta cose nei miei 30anni
e
– cose da fare/vedere/vivere prima di tirar le cuoia

per la prima lista mi concedo 365 giorni ..e Fede, fatteli bastare.
per la seconda ..beh, chissà quanto tempo avrò per completarla!
certo, le cornacchie che mi seguono ovunque non mi fanno ben sperare..
che Odino voglia dirmi qualcosa?

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over, over there.

lost again
broken and weary
unable to find my way

img_20160816_231154

..dizzy and clearly
unable to just let this go
I am surrendering
to the gravity and the unknown

a perfect circle _ gravity

#hashtagmolesto · e come disse coso.. · fingendo la poesia · ho ucciso paranoia · la verità che ricordavo · lasciami leccare l'adrenalina · sounds like · ubriaca d'acqua

vanishing

poi ci cadi dentro, e anneghi in un cerchio così perfetto da non volerne più venire fuori.
#nuoviprogetti nell’aria.

disappear
higher 

praha

..thinner
into the air
slowly disappear
no no longer here

a perfect circle _ vanishing

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sono=sono

e poi lasci passare del tempo, convinta che possa servire, convinta che possa aiutare.

e nel mentre
è successo tuttoeniente.

ho visto posti nuovi
nuovi volti
vecchi fantasmi

ho vissuto concerti
ho cantato senza nascondermi

mi sono innamorata al volo, almeno due volte.

ho smussato le mie paure
levigato i miei blocchi

ho camminato sotto la pioggia

ho riabbracciato vecchie amicizie
e ho smesso di sentirmi inadeguata.

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sleeping with ghosts

ci sono concerti che ascolti. e ci sono concerti che senti dentro.
quel muro di suono che ti vibra nella stomaco
quella potenza che ti circonda, ti prende a schiaffi con tutta la dolcezza del mondo
e resta li, a gelarti la pelle per scaldarti meglio la carne.

neurosis

è un nero che mi chiama a se e mi risveglia nel profondo.
è luce bianca che annega nella mia anima e risveglia i miei fantasmi.

neurosis _ distill

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crawl

mi preparo per rivivere uno dei miei grandi incubi.
scappare per anni e non poter sfuggire.

il dolore è ancora li.
aggrappato alle ossa
livido sulla pelle
tagliente nella carne.

in cerca di un balsamo per il cuore
lascio che il tempo si allinei al mio mood.

deftones _ change

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a very merry unbirthday to me #day2

partire.
immensa voglia di partire e non guardarmi indietro.
niente valigia, un cambio e nulla più nella mia infinita borsa.
ma quaderni. tanti fogli e tante biro nere a farmi compagnia.

sento il bisogno di vedere altri orizzonti.
altri muri. altri cieli.
sento il bisogno di respirare altre città.
altra aria. altre culture.

voglio immergermi nella gente sconosciuta e scivolare inosservata tra le persone.
voglio il silenzio sacro del caffè mentre guardo lontano. oltre.
voglio nascondermi dietro occhiali da sole a osservare. occhipersonevite.

voglio stancarmi e sudare e danzare sotto la pioggia.

voglio partire.

again, buon noncompleanno a me.

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è quello che sai che ti uccide? o è quello che non sai?

ci sono suoni e parole in grado di lacerarti nell’intimo
polverizzarti l’anima
per poi ricomporre una versione di te toccata nel profondo
inevitabilmente consapevole del cambiamento.
una ferita irrinunciabile.

dolore e cura
mi lascio annullare in questa voce
mio antidoto personale.

afterhours _ ci sono molti modi

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may

il temporale mi viene in soccorso.
dopo il nero sporco nella mente di queste giornate
un vento gelido è arrivato a liberarmi dal veleno col quale nutro i pensieri.
l’aria fredda profuma di pioggia e il suo ritmico incedere calma la mia carne isterica.
i tuoni mi rilassano i nervi e lascio che il vento mi abbracci.

ti ho atteso.
may come maggio.
may come potere.
may, come una possibilità.
e ora è maggio
e posso tornare a sorridere.

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eredità indesiderata

il fatto è: ormai non so più affrontare i problemi.

chiedevo solo equilibrio.
cercavo solo equilibrio.
non in eterno. no.
solo qualche giorno. per calmare i nervi, per placare l’umore, per mettere a fuoco.

in un momento passato inosservato a un certo punto della mia vita ho annientato quella eda forte, spavalda alle volte, impossibile da piegare o spezzare.
morta.
ora resta solo rabbia ansia e lacrime.
è il panico. e vince sempre.
quando anche solo un’idea basta a mandarmi in confusione.
le emozioni sono travolgenti
il battito cardiaco aumenta
il sudore freddo bagna la fronte
un fischio ovattato nelle orecchie
il sangue gelato nelle vene
la bocca secca
la nebbia negli occhi
l’isterismo sulla pelle
l’immobilità dei muscoli.

devo aver assimilato questa condizione dal lato femminile della mia famiglia.
solita fortuna, al posto di prendere la peluria bionda, o le caviglie piccole..

quindi non so più affrontare i problemi.
sono sempre stata fragile, ma anche abilissima a nasconderlo.
quante volte inside mi sono sbriciolata all’istante
mentre outside fieramente sfoggiavo la mia armatura in adamantio?

dov’è quella eda? dove?!
ora qualcosa è cambiato. qualcosa si è rotto.

la verità che ricordavo · lasciami leccare l'adrenalina

rise and shine

latito da un pò. non solo dal blog, ma dalla vita stessa.
potrei trovare mille scuse
e alcune sarebbero effettivamente giuste motivazioni per la mia misantropia acuta,
ma nella realtà avevo solo bisogno di starmene sdraiata.
immobile.
a leccarmi le ferite.
a compatirmi per bene.

l’imminente scadenza della patente mi ha obbligata convinta a rimettermi in piedi.
così torno alla vita, accetto la luce di marzo, mi godo ancora gli sciarponi
e attendo maggio per completare la mia rinascita.
I just need to feel myself again.

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paint me another soul, please.

buio nella stanza.
solo una sigaretta accesa che colora il nero di questa serata.
Verdena nelle casse.

barattoli

la voglia di creare. il bisogno, di creare.

dipingimi
distorto come un
angelo anormale
che cade

immagini mentali di quadri mai visti.
incomprensibili. deformi. confusi.

abbandonando la casa vuota, in direzione dello studio, mi lascio avvolgere dall’inverno.

uno stanzone gelido con una stufa dispettosa in ceramica.
il freddo non è cattivo consigliere e stasera non mi fermo.

se in vena scorre
lei piano corre da me
tu tu mi spegni
se sei tu
che mi vuoi fuori di me
è giusto sai
sentirti come me…
qui

raccolgo i capelli con un pennello.
stasera voglio sporcarmi.

una base nera.
poi verde.
sempre più acido.
sentire i colori sotto le dita, sulla pelle, rende tutto vivo.

sembra caotico.
musicale.

scrivo brevi incantesimi con le dita.
e piango. mentre con le mani sporche aggiungo dettagli inutili.
piango. senza pensare al motivo.
piango in un momento di sfogo.
rido.

la vertigine in volo
nessuno saprà mai
che in questo cielo
dovrò concluderti
nel blu

lentamente la stufa si spegne e i Verdena sono ormai stanchi di suonare.
è notte tra le strade.

mi sento osservata, in silenzio. e con ancora qualche lacrima nascosta nel viso corro a casa.

la nebbia è un muro denso.
chiudo gli occhi.

perchè sei ancora nella mia testa?
vedo i tuoi tratti negli spigoli che sfioro.
sento il tuo profumo nella nebbia.

vorrei credere
che non ci sei
nelle lacrime
forse tu ci sei
ma non ci sei
vorrei spegnermi

chissà perchè la notte amplifica le emozioni.

il colore fatica ad andarsene dalle mani.
le sfrego per eliminare tutto lo sporco che mi sento dentro.
forte. fino a farmi male.

morfeo rapidamente mi richiama a se.
e sogno.
sogno di sguardi che non ricambio.
sguardi rubati.
sguardi nascosti.
di persone nascoste.
nascoste nel buio. oltre.

se la mia pelle è in fumo
la tua soffoca

tremo.

edatrepuntosette

photo credit: danaeL

lasciami leccare l'adrenalina · tarot

VII . il Carro

è il momento di riuscire.
no more wait.
no more hesitate.

mi sono lasciata confondere
e ho pensato di avere tempo. tuttoiltemponecessario.

me. questo è il mio obiettivo. ora è chiaro.
mi armo di determinazione e autocontrollo e concentrazione e rapidità.
lascio cadere tutto ciò che non serve.

non ho sicurezza. non ho credenze.

il Carro mi suggerisce equilibrio, stabilità.
affina il mio intuito e riunisce tutte le me presenti in un fronte comune.

VII_the Chariot

il Carro mi annuncia vittoria, se saprò credere nelle mie capacità.
e io lascio che mi condizioni e mi porti al successo.

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Ænima

uuuh purificazione in atto.

qualcuno doveva pur prenderla questa decisione. again.
evitare per non suscitare domande, beh, non ho più intenzione di accettarlo.
da ora i punti interrogativi saranno solo cazzi tuoi.
byebye.

the only way to fix it is to flush it all away

e io ci sguazzo dentro alla sua voce alla sua catarsi alla sua anima.

tool _ Ænima

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primaopoi mi scambieranno per una piromane, già lo so.

c’è urgenza di falò.

mi è capitata tra le mani una vecchia agenda,
con vecchie parole scritte dentro
con vecchie emozioni provate
con troppe persone sbagliate nella mia vita
con bizzarri sensi di colpa scolpiti
con evidenti problemi di autostima leggibilissimi tra le righe.

come lei, altretantetroppe agende racchiudono infinite lagne autodistruttive
robe che a rileggerle mi vengono i peli dritti.

io e la mia fissa del cazzo di sfogarmi scrivendo.

con l’ultimo trasloco ho fatto piazza pulita di ricordi materiali, ho salvato ben poco,
e me ne sono anche già pentita di aver salvato qualcosa.
ma le parole scritte me le sono portate dietro senza neanche pensarci,
un macigno pesante che porto ancora in spalla.
ora ho bisogno di esorcizzare quella cagacazzo che son stata tra quei quadrettirigorosamente4millimetriper4.

come se bruciare quelle parole le mie parole potesse liberarmi da chissà quale catena
che mi tiene legata a me stessa a quella me stessa.

urge del fuoco.
che tanto quelle sensazioni non si possono dimenticare, sono marchiate sulla pelle.

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mirabelle dartigen

il mio inverno è fatto di dettagli sfocati e profumo di neve.

neve

..mi sento dura dentro, congelata.
voglio dire qualcosa, ma non sono sicura di cosa sia.

– cinque quarti d’arancia –
joanne harris

lasciami leccare l'adrenalina · sounds like

wholelottalove

sento il bisogno di ridere.
quelle risate spontanee, ingenue.
quelle che fai quanto non stai pensando a niente e vedi una cosa buffissima davanti a te.
quelle risate che ti fanno male ai muscoli del viso.

sento il bisogno di ballare.
una musica tutta mia.
da sola, con una mano che si agita nell’aria.

sento il bisogno di cantare.
nella mia macchina
con la musica a volume 37
senza poter sentire la mia vera voce stonare.

sento il bisogno di correre.
stancarmi
sudare
con il freddo che pizzica il volto.

forse quello che cerco è puraesemplice spensieratezza.

audioslave _ cochise

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800milioni di esitazioni.

io sono la peggionemica di me stessa.
mi faccio promesse col ghigno di chi sta già pensando a come infrangerle quelle promesse.
potrei anche avere un pelo in più di fiducia nelle mie capacità e del mio valore,
ma l’abitudine è dura a morire.
mi ero ripromessa di non nominarti. non pensarti. non alludere a te.
non lo trovavo nemmeno difficile.
semplicemente non c’è posto per te in questa vita.
sono andata oltre. ci sono riuscita, tempo fa ormai.
ho smesso di esser quella me.
ho rotto l’incantesimo che mi teneva legata a te.
e invece..
ho passato la notte a litigare mentalmente con te che fai parte di unpassatomaipassato.
del MIOpassatomaipassato.
complice un film che ho guardato, ho rivissuto una scena che ti riguarda
e mi sono incazzata. notevolmente incazzata.
ho immaginato di dirti finalmente un sacco di cose che non ho mai avuto il coraggio o il modo di dire.
ti ho trattato per quello stronzo manipolatore che sei. in tutto il tuo splendore.
è stato bello, lo ammetto.
avevo bisogno di sentirmi dire certe cose, anche se solo nella mia mente.
è stato bello e mi son sentita meglio.
e allora perchè punirmi al mio risveglio con il mio personalissimo herpes che porta la tua firma?
come lo rompo questo filo che tieni legato a me?
baby non ne posso più.
lasciami libera.
direi che ormai è ora, no?
me lo sono strameritato.

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when one door closes, a main one opens.

chiudi una porta.
la chiudi a chiave. doppia mandata, giusto per essere sicura.
la guardi mentre sfili la chiave, la guardi attentamente e ci noti quei piccoli nodi del legno che si rincorrono per tutto il telaio, noti la maniglia ormai opaca per le innumerevoli volte che l’hai sfiorata, noti l’intarsio che non avevi mai capito cosa rappresentasse ma che ora è chiarissimo.

noti la polvere, che ci si è poggiata e non hai mai tolto.

ti concedi una lacrima – l’ultima – fai un passo indietro e provi a voltarti.
ti gusti la sensazione, ma non ti basta.
torni a guardarla, una carezza – l’ultima – e la bagni, giusto un pò di tequila, per brindare,
perchè niente rappresenta meglio questa porta della bevanda del diavolo.
le regali un sorriso – l’ultimo – e accendi un fiammifero.
la guardi bruciare, di un blu intenso che si allunga fino a diventare arancio sbiadito,
come la tua lucidità.
la guardi bruciare e senti il calore che ti sfiora la pelle, ti infiamma le vene ed esplode dentro di te.
senti il profumo di legno bruciato, l’odore di vigilia di natale.
fai un altro passo indietro – l’ultimo – e guardi la porta, la tua porta,
cadere su se stessa col suo scheletro bruciato.

ora posso voltarmi e godermi la mia mattina di natale.
ora posso voltarmi e trovare un portone.

ora posso voltarmi, e ricominciare.

#gratiTuesday · dramaQueen · lasciami leccare l'adrenalina

colpo della strega, o della stronza?

pianopiano risorgo dal mio stato orizzontale.

la mia schiena, si sa, è da rottamare, e random mi tira un brutto scherzo.
di solito proprio quando sono in modalità presobenismo acuto, come stavolta.
sta vita pare non volermi proprio vedere sorridente, piena di vita e con degli obiettivi.
io imperterrita ci riprovo, ciclicamente,
e la mia schiena in tutta risposta tira il freno a mano in piena corsa verso la vita.
il risultato sono io con la rigidità di una barbie
con dei lacrimoni degni di una catastrofe naturale
e con l’inclinazione del busto tendente al 90.
tipo che un bradipo pare avere l’agilità di yuri chechi al confronto.

finalmente dopo anni di sofferenza in balia di pastiglie che mi costringevano a letto per settimane,
ho piegato il mio terrore degli aghi al dolore e quindi mi godo le mie punture di antidolorifico.
bràvamè. clapclap.

ora torno a fare la larva che per sabato devo essere assolutissimamente operativa al 137%.

fingendo la poesia · la verità che ricordavo · lasciami leccare l'adrenalina · ubriaca d'acqua

ubriaca d’acqua

benvenuta pioggia.
vieni a fermare questo temporale di emozioni sulla pelle.
un tuono per una tregua.
fammi riappacificare con me stessa dopo giorni in aperta lotta con quella me
troppo debole troppo cedevole troppo sognatrice.
t r o p p o   m e .
un tuono per una tregua.
ho giocato al tiro al bersaglio con le cattiverie
tutte drittedritte in pieno petto, perchè mivogliobbene.
un tuono per una tregua.
incantami pioggia.
IMG_20151017_013236

calma il mio respiro col tuo scandire il tempo in battiti regolari.
lava via il veleno, mio nutrimento, mio elisir di eterna giovinezza.
un tuono per una tregua.

lasciami leccare l'adrenalina · sounds like

chepoiioneanchecivolevoandare.

nelle orecchie ancora quel ronzio

amo i locali piccoli, amo i grandi concerti nei locali piccoli.
amo sentire la potenza delle casse drittadritta nello stomaco.
e amo quel suono. mi nutro di quel suono.

karmatoburn

il live dei Karma To Burn mi ha svegliata dal torpore nel quale vivo.
quel suono
sporco ruvido polveroso caldo
che sa di terra bruciata
quel suono, tocca posti dentro di me dei quali non sapevo l’esistenza.
quella vibrazione che è cura e veleno assieme.
puro amore e intenso odio.

ecco, io sono fatta al 70% di quel suono. dentro.

karma to burn _ two times