dramaQueen · ho ucciso paranoia · la verità che ricordavo · male in polvere · ubriaca d'acqua

so fresh and so clean

ci vorrebbe del fuoco.

bruciare immagini
ricordi
sensazioni
connessioni umane
oggetti.

bruciare tutto.

e ricominciare.

perché io non voglio ricordare.
non voglio guardarmi indietro
non voglio tenere tra le mani ciò che mi ha già lasciato dentro qualcosa.

voglio una tabula rasa.

di pensieri
di emozioni
di persone
di possessioni.

dramaQueen · ho ucciso paranoia · la verità che ricordavo · male in polvere

730 days

dopo 730 giorni sento l’esigenza – per niente casuale – di tornare tra queste pagine.

è successo tutto e niente.
ho riso.
ho pianto – tanto.
ho trovato un coraggio che non sapevo di avere.
ho costruito una piccola parte di me
che ho creduto potesse reggere il peso della mia vita – sbagliando.
mi sono sfidata.
e mi sono fidata – sbagliando.

mi trovo a dover rivalutare quella che sarà la mia intera vita
come la vivrò
con chi la vivrò
dove la vivrò
e se la vivrò.

e sono stanca.

camminare in punta di piedi
ingoiare
dover far finta che tutto è ok
e trattenere
trattenere
trattenere.

si, sono stanca.

c’è un peso – infinito – che preme e non mi fa respirare.
riuscirà il vento – amico fidato – a darmi sollievo?

#throwbackThursday · la verità che ricordavo

pop! goes my heart

sento il bisogno delle mie tradizioni.
delle mie abitudini.
dei miei riti.
specialmente durante l’ultimo weekend di luglio.
gli anni trascorsi ad ascoltare musica
guardare le stelle sdraiata tra la gente
la sensazione di protezione data dal calore delle felpe a luglio
l’ansia da alpette‘ in gola
la stravaganza
le risate
le amicizie
gli sguardi
il fresco
la scelta di supportare –nomatterwhat
le note
le note
e le note.

è sempre stata una casa, il riferimento dell’estate
il mio personalissimo ‘segnare un punto‘.
ma sono anni che ‘casa‘ si è spostata, trasformata, cresciuta
e improvvisamente abbiamo preso strade diverse.
la sensazione non è più la stessa, da impaziente allegria a leggero fastidio.

e io voglio ricordarmelo così l’ultimo weekend di luglio
maniche lunghe tirate oltre le mani
birra antizanzara nel sangue
bolle di sapone
amici sul palco
e sorrisi.
tanti sorrisi.

dramaQueen · lasciami leccare l'adrenalina

avere 137 anni e non sentirli

e sono trenta.

la giovinezza è ufficialmente andata.

si presuppone che ormai io sia in possesso di un certo grado di maturità e serietà,
cosa che mi sembra lontana millemiglia,
ma ok.
mia madre ci tiene a farmi sapere che a 30anni lei è rimasta incinta di me, la sua SECONDA figlia,
della serie ‘bambina vedi che sei già pazzescamente in ritardo’.
ma io zero, la cosa non mi tocca minimamente e questo pensiero è lontano da me anni luce.

sono trenta.
il numero tre e il numero zero sono miei cari amici, come l’uno e il sette,
perciò confido nel fatto che sarà il mio anno, finalmente.
che poi io non è che desidero il mondo,
ma giustogiusto un lavoro che non sia schiavismo
e il non rimanere bloccata con la schiena ogni treperdue,
già così potrei arrivare a definirlo un anno fantastico, – per dire – le mie massime aspirazioni.

ma se devo essere sincera ..ho messo da parte la mia avversione per le liste per compilarne ben due
– trenta cose nei miei 30anni
e
– cose da fare/vedere/vivere prima di tirar le cuoia

per la prima lista mi concedo 365 giorni ..e Fede, fatteli bastare.
per la seconda ..beh, chissà quanto tempo avrò per completarla!
certo, le cornacchie che mi seguono ovunque non mi fanno ben sperare..
che Odino voglia dirmi qualcosa?

dramaQueen · ho ucciso paranoia · la verità che ricordavo · male in polvere

che te lo sei dimenticato a fare?

torno a scrivere per esorcizzare,
torno a scrivere perché stanotte voglio dormire.
..
oggi ho ritrovato il mio passato aprendo pagine random.
insulti, perlopiù.
parole cattive che mi hanno fatta sentire male
inadeguata
io, una brutta persona
che ferisce la gente
che non pensa alle conseguenze delle proprie azioni.

non mi stupisce che io dopo tutti questi anni sia così.
diffidente, rancorosa, gelida, socievole forse un poco si ma decisamente non sociale.
mi stupisce esser riuscita ad arrivare a questa età, questo si che mi stupisce.

insultata da quelle stesse persone che si comportavano come me, se non peggio.
con quale diritto?

mi hai fatto male.
hai insinuato le peggio cose
criticato
giudicato.
mi hai distrutta parola dopo parola,
tutto per giocare achicelhapiùlungo in una sfida a due nella quale io non gareggiavo nemmeno.

mi hai ripetuto che tu non dimentichi
che se non pensi tu a te stesso chi mai lo farà?

mi hai fatta esporre oltre ogni mio limite solo per schiaffeggiarmi con le mie stesse parole.
hai preteso verità e sentimenti per umiliarmi e imbarazzarmi.
tu che ti sei vendicato ad ogni passo che muovevamo.
tu, ad incolpare tutti di tutto
tu, vittima di te stesso.
tu, un fungo affascinante che mi ha avvelenata fino alle ossa.

ti ho permesso di calpestarmi come se meritassi questo e altro.
stavolta sono io a non dimenticare.
non dimentico. e non perdono.

#hashtagmolesto · e come disse coso.. · fingendo la poesia · ho ucciso paranoia · la verità che ricordavo · lasciami leccare l'adrenalina · sounds like · ubriaca d'acqua

vanishing

poi ci cadi dentro, e anneghi in un cerchio così perfetto da non volerne più venire fuori.
#nuoviprogetti nell’aria.

disappear
higher 

praha

..thinner
into the air
slowly disappear
no no longer here

a perfect circle _ vanishing

sounds like · sweet soul music

sweet soul music #14

è arrivato il freddo, finalmente, e io ritorno alla mia rubrica con un pezzo del 1965 scritto da Wilson Pickett assieme a Steve Cropper nello storico Lorraine Motel di Memphis, lo stesso Lorraine Motel che qualche anno più tardi vedrà la morte di Martin Luther King tra le sue braccia.

il testo è, secondo me, superromanticone e non ha bisogno di altre parole..

wilson pickett _ in the midnight hour

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sono=sono

e poi lasci passare del tempo, convinta che possa servire, convinta che possa aiutare.

e nel mentre
è successo tuttoeniente.

ho visto posti nuovi
nuovi volti
vecchi fantasmi

ho vissuto concerti
ho cantato senza nascondermi

mi sono innamorata al volo, almeno due volte.

ho smussato le mie paure
levigato i miei blocchi

ho camminato sotto la pioggia

ho riabbracciato vecchie amicizie
e ho smesso di sentirmi inadeguata.

ho ucciso paranoia · overdose di caffè

di disturbi, ordine e sQuola.

è periodo di grandi ritorni a scuola ed io, come ogni anno, ne sento tremendamente la mancanza.

mi manca il senso di attesa dei giorni prima di ricominciare.
quella bolla sospesa nella quale vivevo, come se avessi premuto il tasto pause del mio stereo corporeo.
mi manca guardarmi allo specchio e sfuggire alla puntigliosa disapprovazione dei miei occhi, l’attenzione con la quale cercavo, invana, di convincermi ad essere più forte.
mi manca la ricerca di fogli e matite e inchiostri che mi completino come tasselli mancanti del mio personalissimo puzzle.
mi manca l’odore dei libri.
mi manca concentrarmi e scrivere freneticamente su fogli a quadretti, rigorosamente da 4 mm.

ma soprattutto mi manca l’organizzazione maniacale con la quale preparavo lo zaino, tutto obbligatoriamente al proprio posto, ben definito, con quell’ordine di stampo dittatoriale che fa anche venire un pò i brividi, ma col quale cercavo, e cerco tuttora, di riorganizzare i pensieri.
si, perchè ancora adesso sono convinta che organizzare alla perfezione la mia borsa, zaino, portafoglio, valigia, scrivania, comodino, armadio o qualsiasi cosa sia, riesca in qualche modo a districare il disordine mentale col quale convivo.

e si, sono consapevole del mio non poi tanto velato stato da ocd.

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sleeping with ghosts

ci sono concerti che ascolti. e ci sono concerti che senti dentro.
quel muro di suono che ti vibra nella stomaco
quella potenza che ti circonda, ti prende a schiaffi con tutta la dolcezza del mondo
e resta li, a gelarti la pelle per scaldarti meglio la carne.

neurosis

è un nero che mi chiama a se e mi risveglia nel profondo.
è luce bianca che annega nella mia anima e risveglia i miei fantasmi.

neurosis _ distill

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silenceWorld

non riesco a tornare.
non ancora.
continuo a scrivere mozziconi di frasi senza mai arrivare alla conclusione.

sento l’estremo bisogno di scrivere, di esprimermi.
così tante cose da dire così poche parole per farlo.

in testa il rumore è polvere dolorosa che non si placa.
attendo di attraversare il mio deserto in tempesta.

silenceworld

tempo.
ancora un pò di tempo.

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crawl

mi preparo per rivivere uno dei miei grandi incubi.
scappare per anni e non poter sfuggire.

il dolore è ancora li.
aggrappato alle ossa
livido sulla pelle
tagliente nella carne.

in cerca di un balsamo per il cuore
lascio che il tempo si allinei al mio mood.

deftones _ change

dramaQueen · e come disse coso.. · la verità che ricordavo

eravamo io, fidel, paco peña..

e poi ci sono i ritorni inaspettati.
quelle amicizie perdute, polverose ormai, che se ci pensi ti si scioglie il cuore,
ma che nel presente ti lasciano una sensazione di disagio diffuso..

anni passati ad essere noi, amiche inseparabili, sorelle scelte, custodi dei nostri più intimi segreti.
ci siamo viste sbocciare, cadere, piangere, e ridere.
uh quante risate. non ricordo risate più sincere e libere.
poi sono cominciati i primi giudizi, i primi pensieri non detti, i primi sguardi sospetti.
leggeri scricchiolii che, col senno di poi, dovevano dirci di allontanarci prima di dipingere dentro di noi la tela di quello che vediamo ora.

ricordo giornate al vento della liguria
ad ascoltare musicassette [di artisti oggi inascoltabili] nel freddo mare di marzo..
ricordo noi bagnate a correre sui prati.
ricordo le lunghe passeggiate in compagnia del bau.
ricordo ore passate a giocare a crash bandicoot sul pavimento del salotto.
ricordo le prime feste da bambine adulte.
ricordo i ragazzi e come apparivano ai nostri occhi.
ricordo la voglia di prolungare ogni pomeriggio passato assieme.
ricordo che non mi sentivo a disagio nel mondo, ancora.

poi ci siamo perse, prima di arrivare ad odiarci per fortuna.
interessi diversi, visioni diverse, diverse amicizie, diverse esperienze.

ora siamo due sconosciute
ma un sorriso tenero si forma ancora sul mio volto se penso a te.

ho ucciso paranoia · la verità che ricordavo

tortoise

è finito il mio noncompleanno e ho scoperto che mi è tornata la voglia di innamorarmi.

ho passato anni a nascondermi
a evitare le persone
a farmi piccola e insignificante
a troncare sul nascere ogni possibilità, ogni dolce pensiero.

potrei non essere pronta,
ma almeno è tornata la voglia di provarci..

dramaQueen · fingendo la poesia · lasciami leccare l'adrenalina · ontheroad · overdose di caffè

a very merry unbirthday to me #day2

partire.
immensa voglia di partire e non guardarmi indietro.
niente valigia, un cambio e nulla più nella mia infinita borsa.
ma quaderni. tanti fogli e tante biro nere a farmi compagnia.

sento il bisogno di vedere altri orizzonti.
altri muri. altri cieli.
sento il bisogno di respirare altre città.
altra aria. altre culture.

voglio immergermi nella gente sconosciuta e scivolare inosservata tra le persone.
voglio il silenzio sacro del caffè mentre guardo lontano. oltre.
voglio nascondermi dietro occhiali da sole a osservare. occhipersonevite.

voglio stancarmi e sudare e danzare sotto la pioggia.

voglio partire.

again, buon noncompleanno a me.

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a very merry unbirthday TO ME #day1

questa è la mia settimana.
26 maggio – 2 giugno
è il mio noncompleanno.
due date precise. due date importanti. due date da monito.
una settimana intera. questa settimana intera. perchè me la merito.
questa settimana, perchè son scesa a patti con me stessa troppe volte nel passato.
questa settimana, per ricordarmi di non farmi più calpestare. da nessuno.
questa settimana, ricca di eventi, di fatti, di parole, di persone.

è tempo di dedicarmi a me stessa.
divertirmi, farmi dei regali, brindare a me e non pensare.
ho cominciato questa tradizione ormai anni fa, e quest’anno più che mai sento il bisogno e la voglia di festeggiarmi.
perciò
..buon noncompleanno a me.

sounds like · sweet soul music

sweet soul music #13

Ispirato dalle rivolte del Movimento Per i Diritti Civili degli Afroamericani, Isaac Hayes scrive con David Porter [due tra i migliori autori del tempo] la celebre Soul Man.
nel 1967 Sam & Dave incidono il brano che diventa subito un successo.

and yes, I’m a soul man too.

sam & dave _ soul man

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è quello che sai che ti uccide? o è quello che non sai?

ci sono suoni e parole in grado di lacerarti nell’intimo
polverizzarti l’anima
per poi ricomporre una versione di te toccata nel profondo
inevitabilmente consapevole del cambiamento.
una ferita irrinunciabile.

dolore e cura
mi lascio annullare in questa voce
mio antidoto personale.

afterhours _ ci sono molti modi

sounds like · sweet soul music

sweet soul music #12

siamo nel dicembre 1967, Otis Redding registra a Memphis Sittin’ On The Dock Of The Bay pochi giorni prima di morire e anche questo brano, come molte canzoni di Redding, viene pubblicato postumo nel gennaio 1968.

e me lo immagino seduto sulla banchina a guardare la marea che cala e a sprecare il suo tempo, il suo poco tempo.

otis redding _ sittin’ on the dock of the bay

dramaQueen · overdose di caffè

piegatori di torcetti anonimi

chi dice che cercare lavoro è di per sé già un lavoro non sbaglia.
se avessi marcato tutte le ore passate a cercarne uno, e non uno in particolare ma uno qualsiasi che richieda capacità ed esperienza che effettivamente sono in mio possesso, sarei bella che ricca al momento.
e invece mi tocca cercarecercarecercare, almeno finché non vincerò alla lotteria alla quale non gioco,
o non riceverò una supereredità da una vecchina che neanche conosco.

diciamo la verità: cercare lavoro è veramente drammatico di questi tempi.
spesso quando leggo le offerte sono combattuta tra la risata molesta e le lacrime infinite.
credevo [con un pizzico di superiorità intellettuale, lo ammetto] di averle viste piùomeno tutte.
la normalità prevede annunci dove cercano
apprendisti con esperienza pluriennale
o giovani fortemente motivati alla carriera per vendita portaaporta
o addetti al rapporto con i clienti con conoscenza AUTOREVOLE dei principali programmi informatici quali word e posta elettronica
o agenzie interinali che cercano refficatori al posto di rettificatori.

ma oggi il top.
si ricerca una figura professionale di per sé affascinante:
un addetto alla produzione di torcetti artigianali
e io penso ‘cheffigo, mi piacerebbe lavorare nel settore dolciario‘ poi continuo a leggere
scrivono che la risorsa si occuperà di ripiegare i torcetti alle estremità
e qui penso ‘uao, posso farcela pure io!‘ ma poi continuo ancora con la lettura
tra i requisiti si richiedono almeno due anni di esperienza.

permettetemi di sottolineare il concetto:
DUE ANNI. PER SAPER PIEGARE UN TORCETTO.

chiariamoci, ho tutto il rispetto del mondo per un settore artigianale che punta sulla qualità.
ma per quanto ci voglia una manualità non indifferente in pasticceria credo che due anni di esperienza nel piegare torcetti siano un tantinello esagerati. no?
chiedimi esperienza nel settore dolciario. ok.
chiedimi buona manualità. ok.
ma la specifica di 730 giorni di esperienza nel ripiegare due estremità di un dolcetto no.

ora nella mia mente diabolica mi figuro tutta una nuova gamma di figure professionali che prima non osavo immaginare.
che ne so: incollatori di baci di dama
o inzuppatori di mikado per esempio.

già mi sembra di leggere l’annuncio di lavoro:

MaiLavorerai S.P.A. agenzia per il lavoro di Torino, ricerca per prestigiosa azienda cliente un apprendista appoggiatore di canditi su cannoli siciliani.
Requisiti: quinquennale esperienza documentabile.
Richiesta massima serietà. Età max 22 anni.